DESCRIZIONE:
Monogramma delle
manifatture di Sèvres
NOTE:
Nel 1753 la fabbrica di porcellane di Vincennes divenne Manifattura Reale ed iniziò ad identificare i propri prodotti con un monogramma (raffigurato in alto). Il monogramma è formato da due L incrociate, lo spazio, a forma di rombo, che viene ricavato al centro contiene l'anno di produzione. Il 1753 fu indicato dalla lettera "A" , a seguire le altre lettere dell'alfabeto una per anno fino al 1776. Gli anni che seguirono furono identificati con lettere doppie "AA", "BB", ecc. fino al 1793. Successivamente furono usati altri marchi.
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Le porcellane di Sèvres
Il gusto per le 'chinoiseries', che già si era diffuso nel secolo precedente
in
ambienti d'elìte, porta prepotentemente alla ribalta le delicate porcellane
provenienti dalla Cina, di cui un singolare tipo di alchimista sassone, J.
F. Bòttger, riesce
per caso a scoprire il geloso segreto: il Settecento vide fiorire così un
gran numero di manifatture
in Europa, per una produzione "domestica", che però raggiunse ben presto
una perfezione
che non aveva nulla da invidiare a quella orientale: il delicato e fragile
Rococò aveva
trovato il materiale ideale per esprimersi al meglio. La prima fabbrica di
porcellana
fu fondata a Meissen in Sassonia, a cui rispose la Francia con la
manifattura di
Vincennes, divenuta celebre per la sua produzione di fiori.
Trasferita poi a Sèvres in seguito all'intervento della Pompadour,
animatrice di varie attività
artistiche del regno, divenne manifattura reale: in pochi anni si rese
celebre non solo per i fiori, ma per i suoi raffinati servizi da tavola, per
i giganteschi vasi
che ornavano i giardini, in colori inediti come il rosa Pompadour, il "bleu
du roi", il giallo,
il verde pomo e il verde prato, e per le sue statulne. modellate su disegni
di stilisti
come Boucher prima e Clodion poi.
Da Sèvres uscirono anche le caratteristiche placche di porcellana destinate
a ornare
i mobili dello stile Luigi XV, oltre ai delicati bassorilievi per la
decorazione
delle pareti.
Per potenziare la fabbrica il re, su con siglio della Pompadour, ospitava a
Versailles una volta all'anno una specie di mostra mercato con gli oggetti
prodotti, che i
cortigiani si sentivano in dovere di acquistare per ingraziarsi la favorita.
Il denaro ricavato doveva servire per sostenere gli artisti che con il loro
estro portavano ai
massimi livelli la produzione reale.
Dopo la metà del Settecento si modellarono a Sèvres gruppi di figurine in
biscuit.
La Convenzione negli anni della Rivoluzione trasformò questa
manifattura"reale" in "nazionale", ma il livello delle prime espressioni
artistiche, pure aggiornate alle sopraggiunte mode, rimase invariato.
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