IL TESTAMENTO DI MADAME LA MARCHESA DI POMPADOUR


IL TESTAMENTO DI MADAME LA MARCHESA DI POMPADOUR


Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Io, Jeanne-Antoinette Poisson, marchesa de Pompadour, moglie separata di Charles-Guillaume Le Normant, ecuyer, ho fatto e scritto il presente testamento e ordinanza delle mie ultime volontà, che desidero sia integralmente eseguito.
Raccomando la mia anima a Dio, supplicandolo di averne pietà e di accordarmi la grazia di pentirmi e morire in uno stato degno della Sua clemenza, sperando di soddisfare la Sua giustizia per i meriti del prezioso sangue di Cristo, mio Salvatore, e per la potente intercessione della Santa Vergine e di tutti i santi del Paradiso.
Desidero che il mio corpo sia portato ai Cappuccini di Place Vendôme in Parigi, senza nessuna cerimonia, e che sia seppellito nella cripta della cappella che mi è stata assegnata nella loro chiesa.

Lascio a Monsieur Collin, in riconoscimento del suo affetto alla mia persona, una pensione di 6..000 livres
A Monsieur Quesnay ..4..000 livres
A Monsieur Nesmes .3..000 livres
A Monsieur Lefèvre, sovrintendente. 1.200 livres
Alle mie tre cameriere, a Mademoiselle jeanneton,ai miei tre valets-de-chambre, ai miei cuochi, aiutante, primo intendente, maggiordomo e portinaio, a ciascuno una rendita del dieci per cento su 500 livres.

Per rendere più chiare le mie intenzioni, citerò un esempio.
Madame Labbatv è al mio servizio da dodici anni; perciò le spetteranno 600 livres di rendita vitalizia, tale somma essendo la moltiplicazione per dodici della rendita di un capitale di 500 livres impiegato al dieci per cento, poichè ogni anno di servizio sarà calcolato in ragione di cinquanta livres.
Lascio ai miei lacché, cocchieri, portieri, uscieri, giardinieri e guardarobiere la somma di 300 livres, sulla quale verrà loro pagata la rendita secondo il metodo che ho spiegato nella clausola precedente.

Lascio al resto dei miei servitori non compresi nelle clausole precedenti 500 livres di capitale, sulle quali riceveranno una pensione nella maniera che ho già spiegato.
Inoltre, dispongo che tutte le pensioni e le doti create durante la mia vita siano pagate senza nessuna deduzione.

E inoltre dono alle mie cameriere tutto quanto si trova nel mio guardaroba in abiti, sottovesti, gonne e pizzi.
Inoltre lascio alla mia terza cameriera un legato di 3.000 livres in aggiunta alla sua rendita vìtalizia; e anche alla guardarobiera in servizio quotidiano presso di me un legato di 1.200 livres in aggiunta alla rendita vitalizia.

Inoltre, ai miei tre valets-de-chambre un legato di 3.000 livres.
Prego il re di accettare il dono che gli faccio del mio hotel di Parigi; che si presta ad essere trasformato in un palazzo per uno dei suoi nipoti.
È mio desiderio che sia .assegnato a Monsignore il conte di Provenza (1)
Prego anche Sua Maestà di accettare il dono che gli faccio di tutte le mie pietre incise da Guay (braccialetti, anelli o sigilli), per arricchire la sua collezione di pietre preziose incise.
Quanto al resto dei miei beni mobili e immobili, di qualunque specie e dovunque situati, li dono e lascio ad Abel-François Poisson, marchese de Marigny, mio fratello, che qui nomino e istituisco mio erede universale; e nell'eventualità della sua morte, designo in sua vece Monsieur Poisson de Malvoisin, quartiermastro nell'esèrcito e attualmente brigadiere dei carabinieri, e i suoi figli. (2)

Nomino esecutore di questo testamento il principe de Soubise, al quale conferisco i poteri per agire e prendere tutte le disposizioni ch'egli potrà ritenere necessarie per la regolare esecuzione delle mie volontà, e specialmente per accantonare i fondi, le rendite e gli effetti appartenenti al mio patrimonio ch'egli giudicherà convenienti per il totale pagamento delle rendite da me predisposte; e nel caso che tali somme risultassero insufficienti a questo scopo, gli conferisco la facoltà di ricavare dalla vendita dei miei beni mobili una somma sufficiente per acquistare titoli e fondi, la cui rendita sarà destinata al pagamento delle dette pensioni, come anche la facoltà di scegliere e nominare la persona ch'egli giudicherà idonea allo scopo, e di pagarle uno stipendio ch'egli riterrà sufficiente, affinchè detta persona riscuota le rendite accantonate dall'esecutore del mio testamento e paghi i precitati assegni vitalizi a ciascuna delle precitate persone, le quali, in virtù di questa designazione e delegazione, non avranno facoltà di avanzare nessun reclamo nè diritto alcuno o rivendicazione sul resto dei beni appartenenti al mio patrimonio.

Per quanto fastidioso Monsieur de Soubise possa trovare l'incarico che gli affido, egli dovrà considerarlo una sicura testimonianza della fiducia che la sua probità e le sue virtù mi hanno ispirata.
Lo prego di accettare due dei miei anelli, quello col mio grande diamante color acquamarina e quello cori l'incisione di Guay raffigurante l'Amicizia.

Mi lusingo che non vorrà mai disfarsene e che i due anelli richiameranno alla sua memoria la persona che ha nutrito per lui la più affettuosa delle amicizie.

Fatto a Versailles il I5 novembre I757.
JEANNE-ANTOINETTE POISSON
Marchesa de Pompadour




CODICILLO I
Lascio ad Abel-François Poisson, marchese de Marigny, mio fratello, la terra appartenente al mio marchesato di Menars e tutto quanto egli vi troverà al momento della mia morte.. e dopo di lui ai suoi figli e nipoti maschi, con l'intesa che in tutti i casi il lascito spetterà al maggiore di essi.
Se egli avrà soltanto figlie femmine, questa clausola verrà a cadere, e la terra dovrà essere divisa tra di esse. Nell'eventualità che mio fratello muoia senza eredi, designo in sua vece, e alle stesse condizioni, Monsieur Poisson de Malvoisin, attualmente brigadiere dei carabinieri.
30 marzo 1761.

CODICILLO II (3)
Desidero fare dei lasciti, in segno di amicizia e per ricordo di me, alle seguenti persone :A Madame du Roure il ritratto di mia figlia.
Sebbene mia figlia non abbia avuto l'onore di conoscerla, il ritratto servirà a ricordare a Madàme du Roure l'amicizia che ho nutrito per lei.
A Madame la marescialla de Mirepoix il mio nuovo orologio di diamanti.
A Madame de Chàteau de Renaud un astuccio contenente un ritratto del re ornato in diamanti.
A Madame la duchessa de Choiseul un astuccio d'argento guarnito di diamantj.
A Madame la duchessa de Grammont [sorella di Choiseul] un astuccio con una farfalla di diamanti.
A Monsieur il duca de Gontaut un anello nuziale con diamanti rosa e bianchi legati da un nodo verde; e un cofanetto di corniola ch'egli ha sempre molto ammirato.
A Monsieur il duca de Choiseul un diamante color acquamarina, un cofanetto nero traforato e una coppa.
A Monsieur il maresciallo de Soubise un anello inciso da Guay rappresentante l'Amicizia: questa incisione é il ritratto dell'amicizia che ci ha uniti nei vent'anni della nostra conoscenza.
A Madame d'Amblimont la mia parure di smeraldi.
Se ho dimenticato qualcuno dei miei amici, prego mio fratello di voler provvedere; e confermo qui il mio testamento.
Spero ch'egli approverà questo codicillo dettatomi dall'amicizia e che ho fattoscrivere da Collin, avendo io soltanto la forza per firmarlo.

LA MARCHESA DE POMPADOUR
A Versailles, il I5 aprile I764.



(1) Il futuro Luigi XVIII
(2) Marigny morì senza eredi nel 1781, e il patrimonio di Madame de Pompadour passò a suo cugino, Poisson de Malvoisin. Con la morte della figlia di quest'ultimo al principio del diciannovesimo secolo, la famiglia Poisson si estinse.
(3) Codicillo steso lo stesso giorno della morte.



 

 

 

 

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