ARTICOLI: "Maria Antonietta vittima della rivoluzione o del maschilismo?"


"Maria Antonietta vittima della rivoluzione o del maschilismo?"   

di Lorenzo Crivellin



Aveva ragione Federico Zeri che prima di morire disse che intendeva scrivere una tesi per dimostrare che la storia non esiste. Esistono solo dei fatti contingenti (cronache) che vengono vissuti e compiuti al presente.

E' solo in seguito, che l'uomo pretende di catalogare tutto e creare un filo logico degli eventi, per costruirsi la storia secondo le esigenze del momento. (Infatti, ogni tanto la storia è riscritta per esigenze politiche).

La storia inversa di Maria Antonietta inizia con il boia che tiene per i capelli la sua testa. Le palpebre degli occhi battono ancora (è stato dimostrato scientificamente che il cervello di una testa tagliata rimane ancora in vita fino a due minuti).

Quegli occhi ancora vivi fissano la folla, vede la folla che esulta, la insulta, sente le grida sempre più fioche.
Quello sguardo marcherà la coscienza degli uomini e farà riflettere quella delle donne.

Per questo "inutile delitto" il popolo francese soffre ancora oggi di un complesso di colpa che traspare a fior di pelle da fiumi di scritti dei contemporanei che non riescono a togliersi di dosso un peso che li schiaccia. Altro senso di colpa lo hanno gli Austriaci, che non hanno mosso un dito per salvare la figlia di Maria Teresa.

Molte vittime della ghigliottina erano più innocenti di Maria Antonietta. Per questo fatto di cronaca però non sono bastate tutte le giustificazioni storiche che per l'appunto non sono in grado di cancellare una colpa collettiva, un rimorso collettivo, il prodotto dalla calunnia.

Non stiamo parlando del medioevo, stiamo parlando della fine del 700 l'epoca più ricca di cultura, arte invenzioni e scoperte, più vicina a noi che non il 1800. Per questo "inutile delitto" il maschilismo vecchio e contemporaneo cerca di trovare delle scuse per discolparsi: "In fondo era una poco di buono" Ma il femminismo vero che nel frattempo ha camminato molto ha preso coscienza di questo. La maggior parte degli scritti moderni, in Francia, su Maria Antonietta, sono scritti da donne.

Poco prima di decapitarla, sul palco vediamo una donna distrutta dalle sofferenze, invecchiata precocemente ma dignitosa. Poco prima ancora vediamo Maria Antonietta sulla carretta che è portata al patibolo con le mani legate dietro la schiena. Un rivoluzionario-camaleonte-pittore, (David) braccio sinistro di Robespierre, la ritrae velocemente a matita. Questo meschino trasformista diventerà il pittore ufficiale di corte del neo Imperatore Napoleone.

Prima di essere portata al patibolo prigioniera alle Conciergerie, dove la Regina di Francia non poteva neanche cambiarsi la biancheria intima senza essere guardata a vista da un "cannibale "* del terrore.

( * In quel periodo quando ammazzavano un "nemico della rivoluzione", alcune parti della vittima erano abbrustolite alla piastra o cotte alla Veneziana).

In quel periodo la cultura del terrore aveva prodotto un autore epico: (De Sade) che scriveva nefandezze e sarà il maestro ispiratore dei moderni sex-shop. Lucifero che da Angelo era da qualche tempo diventato satana (il calunniatore) si sfregava le mani.Come aveva promesso l'umanità stava scivolando verso le sue fauci.

Il processo di Maria Antonietta è rimasto memorabile per le calunnie e le falsità recitate. E' stata costruita una accusa di pedofilia nei riguardi de proprio figlio, alla quale non ci hanno creduto nemmeno le pescivendole presenti al processo e pagate per scaldare il clima con i loro insulti. Si pensi che persino Robespierre è andato su tutte le furie quando lo ha saputo. I suoi avvocati facevano da comparsa, terrorizzati dai Giacobini.

Prima del processo la vediamo prigioniera al tempio, vedova, separata dal figlio e dalla figlia. Il delfino (ora Re ereditario di Francia) era già stato affidato ad un "educatore" che aveva il compito di lavargli il cervello insegnandogli a bestemmiare, a bere, a cantare canzoni oscene, e..... altre attività sconce.

Ha sostenuto gli esami e lo hanno promosso quando sono riusciti a fargli dire
"Est-ce que ces sacrèes p..... -là ne sont pas encore guillotinèes ?"(1)
"Quelle incoronate P......"là non sono ancora state ghigliottinate ?"

A questo punto il bambino era pronto a testimoniare e a firmare un'accusa verso sua madre da presentare in tribunale.

Lo lasceranno poi morire miseramente solo e senza le cure mediche di cui aveva bisogno. La sorella sarà poi liberata dopo molto tempo ed avrà bisogno di una cura di rieducazione per riprendere a parlare. La sorella di luigi XVI invece sarà "giustiziata" sulla ghigliottina.

Al tempio Maria Antonietta rivede la sua migliore amica (la Principessa di Lamballe) in un'occasione degna di un film dell'orrore. La poveraccia viene letteralmente sventrata, la sua testa (secondo la moda) tagliata e infilzata su una lancia. A questo punto la Regina è chiamata alla finestra e gli schiaffano davanti al viso questo macabro resto. La Regina sviene.

Fine del primo atto.

(1) Testimonianza oculare e relazione di DAUJON (G. Lenotre " Le Roi Louis 17 et l'enigme du temple" Librairie Acadèmique Perrin 1932.)


 

 

 

 

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