Madame de Pompadour: l'intervista


Vi presentiamo un’ intervista immaginaria composta con frasi VERE tratte dalle lettere di Mme pompadour.

Dal libro di Mario Frejaville: "M.me de Pompadour mi ha detto ..."
Per gentile concessione della casa editrice Schena Editore e della gentilissima Sig.ra Angelina Frejaville.
Mario Frejaville: "M.me de Pompadour mi ha detto ..." - Schena Editore
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Prima di congedarmi dall'affascinante protagonista di questo libro, ho voluto intervistarla a Versailles, nella serenità del passato e nella luce della sua insuperata bellezza. Versailles poteva essere il Monumento alla plurisecolare unità nazionale francese, ma venne usata come Olimpo della Monarchia, prima di trasformarsi definitivamente in Tempio della storia di Francia e delle sue Glorie ricordate e raccolte nelle infinite opere d'arte delle sue meravigliose Gallerie. In pratica, la grandezza di Luigi XIV e la mediocrità di Luigi XV ne fecero il Palazzo dell' Amore e della Donna: dalla giovane duchessa di La Vallière a M.me di Montespan; da M.me di Maintenon a M.me di Mailly, di Vintimille, di Laurangais; da M.me di Chàteauroux alla stessa Pompadour e, per finire, a M.me du Barry.

Lo conferma la grande Sala di Venere, con gli affreschi che rappresentano i più grandi e turbino si amori della storia: da Tito e Berenice a Marc' Antonio e Cleopatra, a Giasone e Medea, a Teseo e Arianna, a Nabuchodonosor e Semiramide, a Ciroel'anonima principessa. In un carosello di passioni e di giovinezza, che è anche poema dedicato ai sentimenti, alla virilità e alla prepotente figura del Re Sole, che lo facevano passare senza problemi dalle braccia delle amanti ai campi di battaglia, empre da sbrigativo vincitore.

È in questa meravigliosa Sala, riservata al culto della Dea più adorata, che Jeanne Antoinette ha risposto alle domande con le stesse parole da lei scritte nei suoi anni migliori. E in questa Sala, dove l'amore vibra da ogni parete, che la Signora di Pompadour mi riceve con lo stesso abito che aveva posando per il ritrattista M. Q. de la Tour.

La sua apparizione da una delle porte di fondo mette nell'ombra la preziosità dell'ambiente che diventa inutile e povera cornice della sua folgorante bellezza. I capelli biondi sfumati in delicato grigio, inquadrano il perfetto ovale del volto disegnato da mano divina ed esaltano la particolare luce degli occhi velati di profonda malinconia. Il collo e le spalle perfettamente modellati si stagliano sul busto dignitosamente eretto e completano la sua figura di raro fiore sbocciato per miracolo d'inimitabile artista. La discreta eleganza dell' abito di raso mette in evidenza lo stile e la inconfondibile personalità della Donna che lo indossa con regale portamento e che, con lieve sorriso, mi permette di parlarle per rivivere insieme un attimo della sua vita e ricordarla per sempre come grande campione della Femminilità e della umana intelligenza.

Signora, la politica ha preso gran parte della sua attività ufficiale. Perche?
Non amo la politica, ma la mia singolare fortuna me ne rende neccessario lo studio. Vi stupisce che una donna si occupi di queste cose, ma la mia situazione è singolare in tutto. E ho dimostrato più di una volta che le donne possono avere ragione e dare buoni consigli. Se posso vedere la Francia pacifica, il Re contento, i sudditi tranquilli, sarò vissuta abbastanza. Per fare politica occorrono buon senso e correttezza. Ma la politica non si addice alle donne, perche in noi la riflessione è effetto dell'età.

Come giudica i politici?
L'arte di un uomo politico è d’ingannare e di mentire per il bene dello Stato.

Che pensa dei nostri due Paesi?
L 'Italia è il più bel Paese di Europa, ma ne è il più debole. La Francia è invincibile quando la si attacca in casa. Non ama il mare. Oso dire che mai la Francia brillerà come potenza marittima.

Le guerre sono veramente inevitabli?
Il meschino "punto di onore" è infinitamente più funesto nelle grandi dispute fra i popoli che non in quelle delle piccole famiglie. La pace è il bene più prezioso che un re possa dare ai suoi sudditi. L 'ambizione e la vanità dei principi sono la rovina dei popoli.

La posizione "esterna" della Russia e dell'Inghilterra verso il resto della vecchia Europa.. quali previsioni suggerisce alla Sua esperienza di governo?
La Russia che cento anni fa era tanto sconosciuta quanto le terre australi, diventerà a poco a poco agguerrita e imparerà l'arte militare servendo le diverse potenze che la impiegano; presto sarà in grado di battere i suoi maestri in modo formidabile. Non sarà impossibile vedere una nuova inva-sione di barbari usciti dagli antri della Siberia, comandati da un nuovo Attila, che inonderanno l'Europa. Dio ce ne scampi!

In Inghilterra non vi sono che i mercanti a volere la guerra e la fanno dichiarare quando loro conviene. Perciò, occorre astoltare non ciò che si dice a Corte, ma ciò che si dice alla Borsa di Londra. Gli Inglesi sono un popolo singolare: sono avidi, ingiusti, perciò nemici naturali delle altre Nazioni.
Quel popolo è estremista in tutto: nel vizio, come nella virtù. Odiano i Francesi con tutto il cuore, i Francesi li detestano sinceramente; sono sempre in guerra, quanto meno nelle intenzioni.
Gli Ateniesi giuravano di considerare come dominii della loro Repubblica tutti i luoghi dove essi piantavano viti e olivi. Gli Inglesi non fanno tale giuramento, ma vi si uniformano nella pratica.

La monarchia.. a Suo parere.. è sempre da preferirsi alla repubblica?
Un sovrano ha due famiglie, la propria e la grande famiglia dello stato, per cui ha sempre qualche motivo di sofferenza. In una monarchia (assoluta) il re dà un calcio al suo primo ministro; questi ai grandi dignitari della Corona, che lo passano ai loro inferiori. E una reazione a catena fra i diversi ordini della nazione, che si ferma all'ultimo dei sudditi. In una repubblica è tutt'altra cosa; chi è all'ultimo posto può raggiungere il primo. Perciò, vi è una specie di uguaglianza che sussiste in tutti i membri della società; essi sono tutti cittadini in base alla costituzione, non vi è alcuna distinzione permanente fra loro: sono tutti nobili e legislatori. Ma devo osservare che è tradizione di tutte le assemblee decidere a maggioranza: qualche volta sarebbe meglio decidere a minoranza.

Il potere temporale degli ecclesiastici ha condizionato non sempre positivamente la politica non soltanto francese del Suo secolo. Quali sono, Marchesa, le Sue impressioni su tali ingerenze politiche?
Sento la religione, ma faccio fatica a rispettare i suoi ministri, soprattutto da quanto li ho conosciuti. I preti vorrebbero che tutti gli uomini fossero come loro. Penso che siano per la maggior parte vanitosi, ambiziosi, cattivi sudditi del Re e pessimi servi tori di Dio. Se parlate di ragione agli ecclesiastici, vi rispondono con un passo della Bibbia. Vorrei sapere se tali uomini sono tanto necessari al mondo quanto lo sono d'incomodo.

Quale futuro prevede per la Roma dei Papi?
Tutta l'Europa vede oggi con stupore un Papa di buon senso e filosofo {Benedetto XIV). Malgrado ciò, è un prete, per quanto rispettabile sia. E mi sorprende che i re continuino ad inviare ancora ambasciatori presso i preti che attualmente non possono più fare del bene o del male. Penso spesso all'orgoglio degli ecclesiastici ed immagino che il povero S. Pietro non avrebbe mai pensato che i suoi successori dovessero inviare ambasciatori e piazzarsi senza tanti complimenti al di sopra dei re.

Vuol dire quali sono i suoi sentimenti verso la religione cattolica?
La religione cristiana è vera, santa e consolatrice: non si tratta di distruggerla, ma di eliminare gli abusi; tagliare i rami secchi, non l'albero. E vero che la maggior parte dei preti possono distruggerla per ambizione e intolleranza. Personalmente, penso che i preti siano fatti per pregare Dio, non per governare gli uomini. Adoro il Signore per la sua bontà.

Madame, come considera le donne, dal momento che per bellezza, intelligenza, stile ed eleganza, può considerarsi la migliore espressione del Suo sesso?
L'ambizione delle donne è di piacere, ma non vivono, cioe non piacciono che per dieci-quindici anni, e trascurano lo spirito che deve servire loro per tutta la vita, per cui è difficile che invecchino serenamente. Le belle donne ispirano delicati sentimenti e ripeto sanno ragionare e dare buoni consigli, perche l'intelligenza non ha sesso. La sola differenza fra i due sessi è che il nostro è più amabile, ma siamo più difficili da governare che gli uomini

Signora, a Lei, donna superiore e di elevata sensibilità, non posso fare a meno di chiedere un giudizio sulla intelligenza umana e sui grandi cervelli del Suo tempo.
Quando Newton impressionò l'Europa con le sue idee sublimi, nessuno avrebbe mai immaginato che una francese, Emilia de Chatelet, sarebbe stata capace non solo di capirlo, ma di spiegarlo. Ciò conferma che l'intelligenza non ha sesso. Con Molière è morto il genio comico. I nostri autori teatrali non trattano che il
ridicolo; dovrebbero invece attaccare I VIZI. Abbiamo mille autori di versi, ma non abbiamo che un poeta: Voltaire. Se non crede in Dio, come si dice, tanto peggio per lui: ciò non toglie che sia un grande uomo.

Quale è il Suo atteggiamento di fronte ai grandi del nuovo pensiero francese e alla "Enciclopedia".
Dicono che nel "Dizionario Enciclopedico" siano Contenute massime contrarie alla religione e all'autorità del Re. Se è vero, bisogna bruciare il libro; se è falso bisogna bruciare i calunniatori. Montesquieu era un grande uomo e un buon cittadino. Alcune sue opere minori erano motivo di mio gran godimento. In quanto allo "Esprit des Lois" non avevo ne il tempo, ne forse la capacità di leggerlo. Queste letture profonde non si addicono che a poche donne. Voltaire ha scritto da qualche parte che le donne sono capaci di fare tutto ciò che fanno gli uomini e che la sola differenza fra noi ,e loro è che noi siamo più dolci.

I Suoi autori preferiti?
Il mio autore preferito è Voltaire, un uomo incantevole che piace e che persuade chi vuole. Non credo che un uomo possa avere più intelligenza, eloquenza, umanità. Mi sorprende che faccia tante belle cose alla sua età e che sia così VIVO e umano Rousseau è un po' pazzo, malgrado tutti i suoi meriti. Scrive in maniera tanto singolare e arrogante che non ho una buona opinione della sua testa. Cerca di essere stravagante, burbero, grossolano, con tanta cura quanta ne usano gli altri per essere piacevoli, allegri e gentili. Non è un autore per me: è troppo chiuso, ringhioso, sempre mordace; sempre polemico, e non mi va.

Come si alimenta la Sua cultura?
Mi occorre una filosofia amabile, dolce, toccante, senza ragionamenti distillati, senza cavilli da avvocati; soprattutto senza cattivo umore. Imbratto carta come tanti altri. Stendo memorie sulla mia singolare sorte, sugli avvenimenti che vivo e che sono ancora più straordinari. Mi pare una occupazione ragionevole per una donna che ha superato l'età di piacere. Tali memorie non saranno pubblicate che quando non sarò più. Così eviterò rimproveri e risentimenti di uomini gretti e odiosi, dei quali parlo nella mia storia vera, perche i morti se ne infischiano dei vivi.

Marchesa -potrei dire Maestà -la poltrona di Favorita del Re di Francia ha soddisfatto la Sua ambizione, ma l'ha messa di fronte a compiti e situazioni che difficilmente una donna si assume. Come ha reagito?
L'ambizione è il più grande dei supplizi, soprattutto nel cuore di una donna. Sto quasi per piangere sulla mia follia, ma non saprei ancora pentirmene. Sono sola, al centro di questa folla di picoli signorotti che mi odiano e che disprezzo. La vanità, le grandi arie, la grettezza e la falsità la rendono insopportabile.

L 'esercizio del potere porta alla felicità?
Compiango i grandi della terra che vengono considerati tanto felici. Piango spesso sull'ambizione che mi ha portato qui e che mi ci trattiene: compatite la mia debolezza. Conviene poco a una donna parlare di queste cose: l' ambizione della maggior parte del mio sesso è di piacere agli uomini.

Quali rapporti mantiene con la Regina della quale è Dama di Corte?
La Regina mi odia, sembra dimenticare il precetto che obbliga le regine, come tutti gli altri, ad amare il prossimo come se stesso.

Madame, come ha accolto 1o splendore della Corte?
-Comincio ad accorgermi di aver fatto una sciocchezza venendo a Corte. La pompa, la grandezza, i piaceri di questo ambiente incantato non m'incantano più. Il fascino è finito e non trovo nel mio cuore che un immenso vuoto che nulla può riempire. Qualche volta penso diversamente e ne sono felice: siamo strumenti della Provvidenza.

Ha mai pensato di abbandonare il Suo posto a fianco del Re?
Sono spesso sul punto di abbandonare la Corte e di ritirarmi in privato per consolarmi con i miei amici. La debolezza mi trattiene:odio questo mondo, ma non posso lasciarlo.

Allora.. si considera infelice?
Se vi è felicità sulla terra, non è a Corte che bisogna cercarla; non vi trovo che false gioie, falsi piaceri e falsi amici che minacciano di assassinarmi abbracciandomi. Prima, immaginavo incoscientemente che la Corte fosse la sede del sorriso e del piacere. È piuttosto quella del pianto, almeno per me.

Come vede gli assidui frequentatori della Corte?
Quando considero le bassezze, l'impertinenza e il carattere servile della maggior parte dei cortigiani, trovo molta differenza fra i grandi uomini e i "gran signori" . Si. direbbe che gli uomini mi sfuggano per abbandonarmi a un gregge di animali dalla forma umana, che mi annoiano. Credo che diventerò veramente filosofa e che dopo aver conosciuto la vanità del mondo, finirò per disprezzarla. Non ho avuto un solo minuto gradevole da quando sono qui. Comunque, devo fare buon viso a cattivo gioco, perche l'ho voluto.

Signora, ha molti amici?
Ho molte conoscenze, molti "umilissimi servitori" e molte "umilissime serve" che vedo senza alcun piacere e lascio senza àlcun dispiacere. Gli adulatori sono degli sciocchi che ritengono gli altri fatti a propria somiglianza.

Se fosse libera di scegliere come occuperebbe il Suo tempo?
Non vorrei avere altra occupazione che di fare del bene: è la sola che mi si addice e mi piace. Il mio potere è molto limitato e non ne sarei addolorata, se lo fosse ancora di più, al fine di non vivere che per me stessa. Le belle signore mi invidiano ed io invidio la loro libertà. Ecco la piacevole esistenza che auguro a tutti i miei nemici. La pubblica miseria, l'odio dei nemici, la noia della Corte, la cattiva salute, le rughe che incomincio a scorgere sul mio volto, tutto, in una parola, serve a rendere la mia situazione tanto triste quanto la si ritiene piacevole.

Teme la morte?
Sì, la temo non tanto per me, ma per le persone che amo e che mi strappa dalle braccia. Esamino spesso la mia coscienza: è un effetto dell'età. La morte è liberazione. Una bella donna teme più la fine della giovinezza che la morte.

Che si aspetta ancora dalla vita?
Nulla. Dovrei ritirarmi dalla Corte, ma sono debole e non posso sopportarla, ne abbandonarla. Non ho più gusto per ciò che prima tanto mi piaceva. Non vivo più, sono morta innanzi tempo. Tutti contribuiscono a rendermi amara l'esistenza. Tanto odio e tanto accanimento generale mi rendono estremamente sensibile: la mia vita è una morte continua.

Marchesa, tutti sanno che a Versailles, nel Teatro di Corte, accanto ad attori famosi, ha recitato parti impegnative in lavori di ottimi autori. Si ritiene una brava attrice o una grande protagonista del Suo tempo?
La risposta è tutta nelle mie lettere: chi ha avuto la curiosità e la pazienza di leggerle, ha trovato che si tratta soltanto di una breve vita intensamente vissuta per la Francia.


Fine

 

 

 

 

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